
La Mascarata è lo svolgersi, in maschera al ritmo di una musica incalzante, dei festeggiamenti per un matrimonio. I belli e le belle, cuore della manifestazione, rappresentano gli ospiti del matrimonio che, vestiti a festa partecipano all’evento nuziale ballando fino allo spasimo.
Numerose sono le forme rituali e processionali che il Carnevale assume oggi a Serino, dove il rituale carnevalesco viene organizzato nelle frazioni di San Biagio, Rivottoli e Canale.
ORIGINI
Le origini della ‘mascarata’ vanno ricercate tra la fine dell‘800 e gli inizi del ‘900 nella località Casalbuonomini che si trova tra Casangino e San Sossio, due frazioni di Serino, dove una famiglia conosciuta del posto diede origine a questa tradizione. Tradizione che ritroviamo simile nei costumi nei Lè Beuffòn de Courmayeur, in Valle D’Aosta. Gli abiti che indossano Le Beuffòn sono del tutto simili agli abiti che indossa il nostro Prim’Ommo, e tale somiglianza vuole che ci sia un nesso tra le due tradizioni. Nel marzo 2025, in occasione del gemellaggio tra L’Associazione MA.BI. e l’Associazione Lè Beuffòn di Courmayeur, si è ipotizzato che degli emigrati serinesi provenienti dalla Francia o dalla Svizzera abbiano in qualche modo portato a Serino questo abito e che lo abbiano adattato alla nostra tradizione carnevalesca. Purtroppo, non essendoci nulla di accertato storicamente, possiamo solo dedurre ciò che sia successo.
Fino agli anni ‘70/‘80 la mascarata era solo ed esclusivamente condotta da uomini, sia per quanto riguarda gli sposi che per la fila. Le cause non sono di tipo maschilista ma bensì hanno una motivazione ben precisa, infatti tutte le sceneggiature delle zeze dell’Irpinia e del basso napoletano, fanno riferimento alla Commedia dell’Arte, che, come sappiamo, aveva come caratteristica principale il fatto che le donne non potessero partecipare. Un’altra caratteristica della commedia dell’arte che ispirerà le nostre zeze, è la mancanza di un canovaccio; quindi, non c’è una trama ben precisa, tutto è lasciato alla libera interpretazione (come, per esempio, il nostro Carnevale morto).